11 Settembre: per ricordare
Questa è la frase che compare dappertutto sui social e sui vari siti internettiani.
Ma io dico: per ricordare che cosa?
Perchè quel che si dovrebbe fare è ricordare non solo le vittime, ma il PERCHE’ ci sono state tutte quelle vittime.
Perchè se a distanza di vent’anni si crede ancora all’attentato ideato da un signore chiamato Bin Laden e compiuto stando chiuso dentro una grotta, magari insieme a quattro capre e situata a migliaia di km di distanza e cioè in Afghanistan, bè siamo, meglio, siete mica messi tanto bene cari ragazzi.
L’11 Settembre è stato un giorno davvero molto importate per l’umanità, perchè per via di quel che accadde sono poi cambiate le regole e quindi le nostre vite. E’ stato il primo passo verso una sempre maggior limitazione delle nostre libertà.
E’ stata la prova generale di quel che sarebbe poi accaduto a tutti noi.
Certo, altre motivazioni non mancavano: medio oriente, “stabilizzazione”, petrolio, Afghanistan e con tutto quel che c’è là..
Ma con la scusa dei “terroristi” termine che fece il suo ingresso ufficiale in società proprio in quel giorno, vennero attuate forme di controllo e di restrizioni delle libertà personali che durano ancor oggi: di Terroristi islamici e che salgono su aerei pieni di bombe attaccate alla cintura, non mi sembra ci sia pieno in giro.
Ma, al check in ci controllano ancora persino lo spazzolino da denti. Perchè può essere un’arma micidiale, specie se posseduta da un bimbo di 9 anni o dalla nonnina che va a trovare i suoi nipotini.
Si chiama consuetudine. Cioè quando la popolazione accetta provvedimenti anche se non c’è più motivo, quel provvedimento diventa praticamente come fosse una legge. E rimane a vita. Mica tornano indietro.
Aprendo paretesi, anche per questo è importante non vaccinarsi, perchè anche se non esiste obbligo di farlo, se accettato, diventa consuetudine. E i governi, ci vanno a nozze: belin siete voi popolo che avete dimostrato di volerlo, il vaccino…
E questo vale per un sacco di cose.
Tornando all’11 Settembre, sarebbe ora che ci si togliesse dalla testa che è stato qualcosa accaduto all’improvviso, di inaspettato e soprattutto di non premeditato.
Basterebbe andare a leggersi un documento e che si chiama Patriot Act e ovviamente ‘casualmente’ redatto qualche tempo prima, per capire cosa poi sarebbe successo, prima o poi. E l’attentato alle Twin Towers cadde, o meglio venne, proprio a fagiolo.
Ma quello che dico io oltre che noioso conta na sega e quindi suggerisco di guardare questi due video, ma se la cosa vi prendesse, consiglio di guardare anche e soprattutto il terzo.
Intanto incominciamo col primo: quante cose sapete sull’11 Settembre?
Ecco un bel quiz con tanto di punteggio finale.
Ma andiamo avanti ed ecco un altro video che è una sintesi di uno ben più lungo visto che dura ben cinque ore, ma che si può vedere anche a pezzi, a puntate, volendo. Ed è un filmato, un documentario davvero interessantissimo e che secondo me va guardato.
Quindi ecco la sintesi del’originale:
Infine, il filmato integrale di appunto 11 Settembre La nuova Pearl Harbour.
E qui c’è da ridere anche se ci sarebbe da piangere, perchè You Tube e la sua ormai celeberrima “Community”, per vedere questo video vi chiede addirittura una foto del vostro documento di identità… perchè secondo loro per guardarlo bisogna dimostrare di essere maggiorenni… Roba da sguarase o cù co-e die…
Anche perchè you Tube sa benissimo chi siete, visto che ha tutti i vostri dati presi da Google e vi saluta pure quando entrate nel sito..
Pertanto lo trovate su You Tube, ma se non avete voglia di dare la vostra carta di identità e sarebbe molto comprensibile.. lo trovate appunto su un altro sito. Questo qui.
https://archive.org/details/11_settembre_la_nuova_pearl_harbor
Nel caso si fossero guardati i video e si pensasse ancora che l’attacco alle Twin Towers sia stato pensato, organizzato eseguito da uno che stava dentro una grotta in Afghanistan, non mi stupirebbe, visto che si crede che le mascherine di carta proteggano da un Virus…
P.S. nel caso si fosse diventati appassionati dell’argomento, si potrebbe fare un ulteriore passo successivo e cercare in rete Judy Wood, una scienziata ricercatrice americana.
E se ne vedranno delle belle.