Adesso apriamo il libro (Prima parte)
E come ho scritto nel post precedente Il, Libro.
Libro per altro già aperto più volte anche da amici miei, ma che a quanto pare la grande maggioranza dei genoani non vuole leggere e se lo ha letto o che non comprende o che non ci crede. E questo è un guaio grosso per il Genoa e quindi anche per noi.
In questo Libro la protagonista principale è la sampedoria, insieme ad imprenditori e politici anche se non soprattutto genoani.
Si deve partire dall’inizio e quindi anche dalla Andrea Doria, ma occupiamoci solo della U.C. Sampdoria.
Inutile scrivere e stare a ripetere come sia “nata” e per quali motivi. Basta leggersi un po’ di storia e lo si dovrebbe capire benissimo.
In soldoni uno schifo e uno scandalo completo.
Da qui, dopo soli sei anni era già praticamente fallita o almeno avrebbe dovuto esserlo, perchè a salvarle il culo intervenne addirittura il Presidente della Federazione tal Barassi.
Ricordiamoci cosa invece fece un altro Presidente FIGC al Genoa, vedi Carraro.
Poi la sandoria rischiò il fallimento più volte, ma sempre ‘miracolosamente’ salvata da esso e anche qui per interventi quanto mai provvidenziali… sempre sul filo del rasoio e last minute.
Arrivò Mantovani, grande Presidente certo, ma per loro e non si creda che fosse così tanto “sportivo” tantomeno benevolo nei confronti del Genoa. Ma proprio per niente.
Arrivarono i primissimi Anni 2000 e tutti gli imprenditori genovesi si dichiararono d’accordo sul fare la fusione.
Il Genoa combinazione.. andava male e indi qual migliore occasione per farla e toglierci di mezzo.
Ci sono gli articoli dei giornali cittadini dell’epoca, basta averli letti o andare a leggerli.
Arrivò l’era di Duccio Garrone, specialmente a Bari, visto che a Bari è tutto a posto e non a caso quel famoso video di Palombo è stranamente scomparso dalla Rete.
Io lo avevo salvato, ma poi si ruppe il PC.
Ma non è l’unica cosa riguardante loro che non si trova più. Deve essere passata l’AMIU.
Scampato il pericolo, parliamo del periodo Stadio Ferraris che era in passivo e quindi era un problema per l’amministrazione comunale. (Era il periodo di Guerello, “genoano illustre” e della Falegnameria Sansotta, che alla quale era stato affidato l’appalto per la costruzione di 30.000 seggiolini. Di plastica…)
Cosa assolutamente falsa perchè non a caso un altro amico ed io, invitammo più volte i nostri amati giornalisti ad andare a vedere se ci fosse, se c’era un documento con tanto di numero di protocollo e pure firmato, dove si diceva l’esatto contrario.
Stranamente si è mai avuto risposta. Hai visto mai che andare a vedere…
Erano i tempi di Pericu prima e della Vincenzi poi e purtroppo molti genoani dettero e la danno ancora, la colpa alla Vincenzi e soprattutto a Preziosi di tutto quel casino riguardante il Ferraris. Bè, non fu propio così, anzi. Dovremmo ringraziare la Vincenzi se lo Stadio è ancora lì dove è adesso e non magari al suo posto tanti bei caseggiati, chissà.
Da ricordare in precedenza Pericu, Garrone, Pairetto, l’amministrazione comunale e la carne di porco…
Leggendo tutto questo comunque tenete sempre a mente il Genoa ovviamente.
Inutile ricordare cosa è successo negli ultimi anni e qualcosa è ancora in corso, sta di fatto che leggi o non leggi, interpretazioni o non interpretazioni, sono tranquillamente fallite Società e squadre ben più importanti e blasonate di quella azzurrocerchiata.
Con la sandoria ci mancò solo che intervenisse in suo favore il Vaticano. O forse pure lui, chissà.
E nessuno fiatò, nemmeno le squadre concorrenti a parte forse un paio, ebbero da dire qualcosa sulla sua ammissione al campionato.
Quanto è fortunata questa sandoria, si potrebbe dire.
E la cronistoria segue nella prossima puntata.
Nel prossimo post, parte seconda…