“Andrà tutto bene”
“Andrà tutto bene”. Si diceva così appena spuntò la pandemia, ma meglio sarebbe stato scrivere, da parte della famiglia Benetton, questo motto di successo, subito dopo il crollo del Ponte Morandi. Proseguire a rifiutare l’offerta CdP da parte di Atlantia, può significare solo che dalla politica si aspettano ancora molto ed ancora di più oggi, avendo a che fare con un Governo trasversalmente e sinistramente coeso nel sostenere Draghi e dove le sparate dei 5Stelle, posto crollo Morandi, oggi hanno il valore sonoro di una scoreggia a bassa intensità, ma che puzza peggio di un sulfureo Belzebub. “Andrà tutto bene” e lo sanno, senza vergogna e senza coscienza, forti della consapevolezza che questa finanza drogata, ha bisogno ancora di questo titolo spazzatura che fa ricavi per 8 miliardi, contro i passa 9 dell’anno passato e che ha impegni finanziari per 31 miliardi, particolare questo che trascinerebbe con se una parte non indifferente di un sistema finanziario fragile come la carta velina quando ti pulisci dopo la diarrea. Ma sono così, i Benetton sono così, ed il sistema li copre, perché il sistema è perversamente permeato da questo tipo di privatizzazione, dove si privatizzano i profitti e si socializzano le perdite, in questo caso anche umane, nella misura di 48 malcapitati che quel 14 agosto del 2018, hanno avuto la sfortuna di passare sul Ponte Morandi. Ma “Andrà tutto bene” per i Benetton.