Bella chiusura oggi a Telenord
Son cose da anziani, ma oggi si sono fatti rivivere ricordi di un mondo e di un Calcio che non ci sono più.
Si è parlato di Sciöpo de Rêuza e di Grasso di Foca.
Il primo, ovvero lo sciroppo di rose, buonissimo era l’unico modo per riscaldarsi negli spogliatoi tra un tempo e l’altro.
Certo, lo si beveva anche in casa e fatto dalla mamma, ma era d’ordinanza berlo appunto negli spogliatoi durante la partita e nei mesi più freddi. Arrivava il “magazziniere” con quella bevanda odorosissima e fumante e si praticava il rito: berlo.
Siccome spesso o praticamente sempre non c’era nemmeno l’acqua calda negli spogliatoi, quella era l’unica cosa che scaldava un po’ e che faceva comunque un pro dell’anima.
Le altre due cose “mitiche” erano il grasso di Foca appunto e le scarpe da pallone, ben diverse da quelle di oggi.
Il grasso serviva per ammorbidire e tenere pulite le scarpe, ovviamente quelle in pelle.
E sì perchè quelle in pelle, parlo di quando ero ragazzino e giocavo nella Sestrese, quelle era dura vederle, perchè semmai le avevano solo i benestanti. Se no, vai di Superga di tela e camminare.
Come queste in foto insomma.
Ovviamente qui il Grasso di Foca c’entrava e c’entra una fava, essendo scarpe in tela..
Ma siccome c’erano anche i ricchi 🙂 molto pochi per la verità almeno a Sestri serviva, perchè loro compravano e avevano le Ferrari o le Pantofola d’Oro.
Quindi tanti bei ricordi sono venuti in mente a chi è già avanti con l’età.
E non era certo come oggi che i ragazzini che giocano in una società hanno scarpe, borse, cappellini, tute.
Tutto aggratis perchè fornito dalla società stessa.
Non parliamo poi del Genoa di oggi…
Noi primo la roba ce la compravamo, escluso la maglia e secondo, ci sentivamo degli eroi, una sorta di privilegiati, nel bere quella meravigliosa bevanda che a Zena chiamiamo Sciöpo de Rêuza.
Tempi forse duri, ma bei tempi.
E che per parecchi versi si rimpiangono.