Leggo detto da Blazquez:

“Quando siamo arrivati qui era un piccolo incubo, il club era vicino al disfacimento se tu guardi i numeri. Avevamo costi in eccesso per 70 milioni, avevamo quattro allenatori a libro paga. Avevamo altri costi per 20/25 milioni tra prestiti, agenti e altre cose. Siamo andati in Serie B, probabilmente in parte anche per dei nostri errori”

Ma come quando e dove sono arrivati? Perché più li guardo muoversi in città e li trovo professionalmente pronti e preparati, per niente improvvisati, ho la sensazione che i genoani possano ritenersi fortunati, ma la fortuna negli affari è cosa rara, ho quasi la percezione non suffragata da nulla che Preziosi con i 777, abbiano pianificato con largo anticipo la cessione. Ma quale sarà stato l’hatu migliore per trovarsi d’accordo, da una parte vendere e l’altro comprare, quale la molla industriale? Di base credo l’idea suggestiva di cedere il Genoa ad un’impresa innovativa nel mondo del pallone, certo ci sarà stato un prezzo, ma appunto credo non sia quello il centro o la punta del dito da guardare, quando tra uomini d’affari ci si siede intorno ad un tavolo senza essere circondati da avvocati e consulenti, fuori dal venale, c’è un sogno da realizzare per chi vende e per chi compra e tutto non può nascere solo per una botta di culo. Me lo vedo Preziosi con Blazquez che gli illustra il sogno 777 di creare una conglomerata nel calcio, dove il Genoa verrà incastonato e farà parte di un business transnazionale del pallone, con altre vecchie realtà lasciate a languire ormai da anni. Poi si sarà passati anche ai dettagli, ma se manca quella prima parte e di un progetto come quello di una 777 Football Group, il discorso nemmeno sarebbe iniziato. E così oggi siamo qui da genoani a pensare sia stata una botta di culo, naturalmente possiamo anche crederlo, ma le botte di culo sono mica così belle. 😎
Alè GenuAAA ❤️💙