
Che cosa è il Genoa, c’è chi l’ha capito e chi ancora no

Tra questa moltitudine di persone chi lo ha capito e molto bene, esiste, eccome.
Lo ha capito la U.C. Sampdoria, lo hanno capito le famose “Forze del Bene” ad essa collegate.
Lo sta capendo il Calcio italiano, con Lega e Federazione, probabilmente a malincuore.
Chi non ha invece ancora capito sono tanti, troppi genoani.
E chi dimostra di non aver capito proprio un cazzo è la stampa, sono i nostri amati giornalisti.
Anche se forse, conoscendo la stampa come funziona e chi la governa, fanno finta di non aver capito.
Sia come sia, che cosa è il Genoa oggi ma soprattutto che cosa sarà tra qualche anno, di riffa o di raffa troppa gente, troppe persone, non lo hanno compreso e quindi non hanno ancora capito una minchia.
Quanta differenza dai tempi in cui i massimi dirigenti si esprimevano a furia di “Belandi”, di c’ho due commercialisti con due cosi così. Di gente che sapeva a malapena l’Italiano e i loro interlocutori non andavano aldilà di Busalla se non Campomorone.
E il Genoa ovviamente non poteva che seguire questa falsariga, da “squadra provinciale” al punto che si era persin contenti quando per parlare di lui se ne occupavano giornali di livello mondiale quali il Secolo, il Lavoro, il Mercantile, con le loro firme prestigiose.
Oggi abbiamo persone come Blazquez, DS come Ottolini.
Persone che sono in grado di parlare e di rivolgersi al mondo, ad un pubblico internazionale.
Che hanno conoscenze, di livello internazionale.
Ma bisognerebbe ricordarselo almeno ogni tanto chi erano mediamente i dirigenti e i DS del Genoa.
Non voglio far nomi, ma basta fare un piccolo sforzo di memoria per aver ben chiaro i personaggi, come si vestivano, come si esprimevano.
Alcuni sembravano usciti dalla cuccia di un Terranova dopo averci dormito dentro. Con lui.
Il Genoa oggi non è nemmeno lontano parente del Genoa di prima e che abbiamo visto e vissuto.
E pensate che è solo l’inizio.
Non hanno nemmeno ancora incominciato.