COSA RESTA DEL BUONO

COSA RESTA DEL BUONO

Più di cosa è successo bisognerebbe capire cosa sta succedendo.

Questo sarebbe il doveroso passo per provare ad avere un minimo di credibilità nell’esprimere un parere, un giudizio, additare qualcuno come persona che fa bene o fa male.

La situazione è davvero sconfortante.

La protesta della Gradinata Nord ha un retrogusto amaro: in primis perchè non è stata ne capita tantomeno supportata dai Genoani in primis. Poi, ed è forse la colpa maggiore, il metodo è stato facilmente attaccabile da perbenisti, ipocriti della peggiore specie e cultori del giustizialismo a tutti i costi. E non sto parlando dei tifosi del Genoa a torto o ragione indispettiti.

Ci tengo ad anticipare che sono convinto che il Genoa sia stato danneggiato, che abbiamo messo un incapace nella condizione migliore per farci male (e visto la recidiva nomino l’arbitro Ayroldi senza alcun timore: parlano i fatti), che abbiamo causato un danno di immagine ed economico.

Però…però…

Bisognerebbe anche dire che qualcosa andrà pur fatto contro questo modo di fare sempre più menefreghista, sempre più disattento da quello che sono i desiderata dei tifosi. Ed è innegabile che la Gradinata Nord anche stavolta ci ha messo la faccia.

Come sempre, mi verrebbe da dire.

Una Federazione che rappresenta il peggiore esempio di corporazione: una fabbrica di soldi facili capace di creare un’economia che ragiona sul debito e non sul profitto. E se questo non crea danni ai calciatori ed ai relativi procuratori, c’è un substrato di aziende che questo andazzo alla fine lo pagano. Amaramente.

Ma questo è un altro discorso.

Qui si parla di disequilibri ed ingiustizie che ormai non nascondono neanche più: e parliamo di soldi, tanti soldi.

Vorrei partire da una Federazione che prima dà la caccia ai calciatori che scommettono salvo poi consentire ed accettare uno che gestisce scommesse a livello mondiale come finanziatore di una squadra di calcio.

Una federazione che organizza un mini torneo in Arabia. Con squadre a contendersi la SuperCoppa Italiana!

Con ritardi, cancellazioni, calendari stravolti e partite al lunedì alle 18,30.

O alle 12,30 della domenica. Una cosa che l’Inter per esempio non ha mai vissuto.

Appunto, l’Inter: un ricettacolo di debiti di cui non si conosce il destino. Una curva sotto la lente di ingrandimento, come se ci volesse Perry Mason per capire che una tifoseria che muove dai 10 ai 16 milioni di tifosi può subire le infiltrazioni della malavita organizzata.

Un rapido calcolo? Dieci milioni di tifosi. Una percentuale del 10% che vuole vivere il calcio in curva.

Un milione di tifosi. Che sono possibili compratori di sciarpe, magliette, bandiere, trasferte.

Ultimo dettaglio semplice: una t-shirt stampata (100/200 copie) costa 10/12 euro (sto largo): la rivendo a 15.

Se prendo i tre euro e lo moltiplico per i miei possibili clienti…ho un mini business-plan da 3 MILIONI DI EURO.

Allora…il discorso è molto più complesso e non basterebbe un articolo per descriverne anche solo il possibile “sviluppo”. Quello che voglio dire è un’altra cosa: solo facendo le cose tutti insieme sarà possibile provare a fare qualcosa.

In Germania le tifoserie hanno organizzato proteste per non giocare il lunedì sera: i tifosi del Dortmund minacciando di non entrare, quelli di Francoforte lanciando palline da tennis in campo. Risultato: il lunedì sera non si gioca.

Ma parliamo di Germania, purtroppo o per fortuna.

In Italia l’unico che ha detto qualcosa è DiSiervo. Che brama l’Arabia.

Esattamente ha detto “Ci stiamo lavorando da cinque anni, vorremmo imitare NFL e NBA che lo fanno da anni. Le partite dello sport americano continuano a crescere in maniera significativa: avviene per consentire a loro di aprire nuovi mercati in Europa. Sono fiducioso sul fatto che sarà possibile, sarebbe un fatto rivoluzionario che per ora non è possibile: c’è stato un contenzioso sul tema già nel 2019, ci sono stati dei passi avanti significativi. Resto ottimista, penso che si potrà giocare in futuro: non credo che sia corretto giocare più di una partita a stagione lontano dall’Italia e non credo possa essere una partita importante come per esempio avverrà domani col derby. Penso che sarà una partita ‘normale’ di campionato, non una top perché vanno rispettati i nostri tifosi. Ma stiamo parlando di una partita a campionato, intendiamoci”

Una “partita normale” capito? Non le supposte “grandi”: i normali!

Bisogna che i tifosi “normali” vadano a chiedere spiegazioni a questa gentaglia.

Che comincino a farsi sentire.

Che si capisca che non è girandosi dalla parte opposta che si potranno risolvere i problemi.

Parliamo di una Nazione ed una classe politica che ha svenduto l’industria a chi offriva qualcosa più di zero.

Di gente che sono 30 anni che occupa una poltrona.

Belin…Carraro…CARRARO: l’indimenticabile censore del 2005.

Che dice “«Il potere si manifesta quando le decisioni influenzano: le poltrone, che sono un’altra cosa, non c’entrano. Sono uomo di potere? Non credo, anche se ho preso decisioni che hanno inciso. Ma non ho mai contato molto e mi considero una persona per bene. Nessuno ha cercato di tentarmi. Una volta eletto senatore, mi proposero la massoneria. Risposi: “Adesso, a 73 anni?…”»

Non ha detto: “ho risposto no, grazie” capite?

Ha risposto “adesso, a 73 anni?”.

Gli manca la riga che gli taglia il volto per mostrare al mondo che faccia ha realmente.

Ed allora tutto prende un’altra piega.

Come un’iniezione di adrenalina dritta al cuore modello “PulpFiction” bisogna difendere e non attaccare chi oggi ha deciso che qualcosa si deve fare.

Bisogna provare a credere che qualcosa è ancora possibile fare per ritrovare quel minimo di dignità, onestà e trasparenza necessaria perchè si ritorni a vivere il calcio (ma potrei scrivere la vita quotidiana) nel modo corretto.

Quel calcio che quando capita qualcosa…ti porta a ragionare sempre con diffidenza e sospetto.

Anche quando capitano cose come a Lecce, con gente che riesce a dire che “in fin dei conti quando muore un operaio mica si chiudono le fabbriche”. Perchè pensano che al Lecce farebbe comodo giocare più tardi, dove l’interesse cala ed è più facile fare torte e pastìcci assortiti. Lo hanno scritto anche a Genova, dove un’altra squadra ha imbastito le scelte per tutti: “Ha prevalso, con 16 voti a favore e 4 contro, l’ ipotesi rinvio, caldeggiata dalla Sampdoria e dal presidente Manfredi, avallando quella che già era l’indicazione emersa nel primo pomeriggio dal Consiglio di Lega (Manfredi è consigliere), riunitosi alle 15″.

Con tutto il rispetto….trovo più sensato si rinvii una partita dove scompare un ragazzo con cui ti vedi tutte le settimane piuttosto che per la morte di un Papa che magari ho visto solo in Tv o che magari semplicemente non riconosco.

Cinismo, ignoranza ed appiattimento costante delle discussioni verso il basso.

Questa sono le vere sconfitte.

Questa dovrebbe essere anche la più grossa delle paure.

Per tutti.

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FdT

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