
Cos’é Beyond Genoa

Colto per un attimo da una immodestia devastante, presuntuosamente dico.
Questo commento e che non a caso condivido e che ancor piú non a caso é scritto da un carissimo amico e compagno di avventure internettiane ormai decennali, é l’essenza di quello che é Beyond Genoa e di chi ne incarna lo spirito nonché la visione delle cose.
Commenti, post, opinioni del genere, sono tipici di questo blog e proprio per questo non é che si trovino ovunque.
Beyond Genoa ha un pubblico ristretto e secondo me non a caso. Anzi.
Non ha migliaia di follower e di letture, non é un prodotto nazional popolare.
Non é Sanremo, ma piuttosto una piccola Montreux o se piace, un Club dove si fa e si ascolta Jazz, magari anche free Jazz.
Sempre e comunque no poltically correct e anti Sistema.
E SEMPRE E COMUNQUE a Difesa del Genoa.
Grazie quindi a voi lettori.
Grazie, Maurizio Moscatelli.
Grazie Beppe, Andrea, Fede, Luca e chi fa parte in qualche modo del gruppo.
Noi siamo i Charlie dell’etere genoano.
E credetemi, qualche danno a qualcuno lo abbiamo fatto in questi vent’anni.
P.S. A quelli che dicono che non bisogna parlare di politica, di politici, di sampedoria, ma solo di Genoa, dico: svegliatevi.
La propaganda è sistemica. Vale a dire organizzata in maniera “scientifica ” ed applicata con rigore ed in crescendo rossiniani. E poiché va sempre nella stessa direzione (nota i contenuti: samp piuttosto ció che riguarda il deep state locale, le esaltazioni prima di Toti e Bucci, ora di Bucci, che però per qualche motivo sta mostrando crescenti segnali di nervosismo, di Piciocchi, e adesso della Salis con silenzio assoluto sugli altri partecipanti relegati nel silenzio), vedi bene che la manipolazione ha un’origine, una fonte, degli organizzatori e degli esecutori.
I quali non si peritano più di nascondersi, ma essenzialmente di eseguire. La prova ce l’hai nel fatto che trovi questo modus operandi pure in seno all’ambiente che si autodefinisce “genoano”. Sfido chiunque a non sostenere che il cambio allenatore non abbia giovato, eppure prima tutti costoro addosso a Blazquez, poi le dichiarazioni di Gilardino, poi Messias che si tromba le mogli dei compagni, poi Balotelli, poi il gioco che latita, brutta partita solo con l’Empoli, poi i documenti dell’assemblea degli azionisti a JOSIMAR (chi glieli ha dati?), le trasmissioni televisive orientate sempre in queste direzioni, i conti sui confronti col Genoa (ci sono in città quarantamila abbonati)….insomma, stiamo parlando di una vera e propria banda, o associazione o quel che ti pare, affaristico-politico-sportiva ben precisa, che resta lì, anche grazie ad un sistema giudiziario e di polizia totalmente inerte, e non si schioda.
Quanto scritto da un’emittente locale, oggi, dove si critica il portavoce del PD D’Angelo perché ha sparato sugli sprechi nelle opere infrastrutturali genovesi (fatti due conti e somma il valore di tutto a partire dal Morandi, ti stupiresti del risultato che si fa due se non tre ponti di Messina) e chiede la rimozione di Bucci da commissario per la gestione di tutte queste opere, dicendo apertamente che Bucci è stato scelto a Roma con l’appoggio del PD nazionale (linsi dice “romano” ma è la stessa cosa) ammettendo così implicitamente che la scelta della Salis, imposta da Roma, appartiene alla medesima filosofia.
Vedi che la questione, palesemente, va oltre il doria ma, appunto, è sistemica, anche fra diversi genoani prevale l’istinto di sopravvivenza, e va estirpata, sia “sportivamente ” e sia “politicamente” dove il farispentismo ancora non è defunto, né nella filosofia, né negli uomini dislocati nei vari posti proprio da Bucci e Toti (esempio CEO di municipalizzate)?