Dal Padrino parte III al bitcoin
Certo, il guadagno è assicurato se nel tessuto finanziario ed economico “legale” viene inserito il fatturato delle imprese illegali e miglior veicolo non poteva altro che essere il bitcoin, perché sempre di più l’economia “legale”, ha bisogno dei soldi delle mafie vista la decrescita della Borsa e dei consumi, questo fermo economico, acuito dalla Pandemia, ha così prodotto misteriosamente un incremento di valore del bitcoin che non ha alcun fondamento di sistema finanziario legale, in quanto nato parallelamente e virtualmente in una specie di schema Ponzi.
Ma qui la cosa è più sofisticata se in questo giro vorticoso viene investita una massa di denaro che solo Fondi patrimoniali sovrani riescono ad immettere nel sistema del bitcoin.
Si arriva così all’oggi, dove tutti sono a caccia di bitcoin, perché il sistema ormai è parte attiva del riciclo e resta legato mani e piedi, fino a convincere i Governi della bontà del bitcoin e farlo inserire come misura parallela di valore, fino al superamento della carta moneta, per trovarci tutti complici dell’economia malavitosa, fatta di commercio di stupefacenti, prostituzione, gioco d’azzardo, traffico di organi e di bambini, come di immigrazione clandestina e anche di sfruttamento di lavoro minorile, per non parlare di traffico d’armi e di smaltimento di rifiuti tossici, come anche del movimento terra e la lista potrebbe proseguire. Difficile poi sarà alla fine distinguere il buono dal cattivo, solo il mondo economico avrà il potere di determinare il “buono” ed il “cattivo”, sulla base dei “ricavi”, il tutto in memoria di Falcone e Borsellino.