
Egle Possetti

In un Paese dove le dimissioni del tecnico della Nazionale italiana Mancini, prendono le prime pagine dei quotidiani del bel Paese, e una banda di poco di buono è più attenta ai titoli di Borsa, che alla morale, emerge una donna coraggiosa, che non china il capo e non ha paura, non si chiede nemmeno perché le scuse non sono mai arrivate, lo dà come un dato di fatto, visto il livello politico, economico e morale. Resiste al di là del dolore ed è asciutta e fredda quando nomina Mattarella, Draghi e Meloni, ai Benetton non dedica nemmeno un rigo, visto che la politica ormai li ha già premiati. E’ questa donna che dovrebbe diventare simbolo delle donne, ma non sarà così, è disturbante anche per quel mondo, rappresenta le donne nonne e madri di una volta, quelle per intenderci, che hanno tenuto insieme le famiglie in tempi difficili, o come quelle che sono salite sui monti con lo schioppo a combattere i nazi fascisti. C’è solo da inchinarsi davanti ad una donna così, e starle vicino per farle coraggio. Forza Egle, resisti!!!
Salve
Non avremo nessuna giustizia terrena per il Ponte Morandi.
La ritengo una certezza.
Personalmente, ho stima e affetto anche per quelle donne, selvaggiamente torturare, seviziate e più uccise a fine guerra dalla parte maggioritaria dei partigiani, quelli rossi (che , è bene ricordarlo, non volevano la democrazia ma un regime sovietico)insieme ai quali vi erano anche donne che in quanto a torture verso le proprie simili non erano da meno dei maschietti.
Ma, stranamente, nessuna “femminista” le ricorda.
Eppure erano, donne , ragazze, in maggioranza di famiglie umili, contadine, artigiane …
Misteri
Saluti
Piero