
Genoa Covid e pandemie

Come ha scritto il buon Ruben qui sotto, se c’era una cosa che avrebbe sicuramente avvantaggiato il Genoa era il fatto di giocare più partite in casa rispetto ad altri e anche a quegli, altri.
Questo perchè. Non certo per il terreno che comunque è simile se non uguale a tanti altri, ma per una cosa che almeno in italia è unica nel suo genere: Il Tifo.
Non esiste giocatore, addetto ai lavori, giornalista (se è onesto intellettualmente) che non dica quanto i Tifosi del Genoa abbiano una marcia in più rispetto a tutti gli altri e che quindi giocare in quello Stadio e davanti a quel pubblico dia davvero emozioni particolari. E una spinta incredibile quando ce n’è davvero bisogno.
Questo accade da sempre, fin dagli anni 20 e 30, quindi non è una cosa solo di oggi.
Noi questo vantaggio lo avevamo, ma poi è arrivata la “Pandemia”, qualcosa che ci hanno detto essere più pericolosa e mortale della Peste, ma che dico Peste: Ebola.
Una cosa mai vista, incredibile, terrificante, che avrebbe provocato milioni ma che dico milioni, miliardi di morti.
Una vera e propria ecatombe.
Mussa o non mussa ma i dati e i fatti direbbero proprio di sì, a causa questa terribile disgrazia, il Genoa le partite in casa le giocherà in un ambiente surreale, con un Tifo presente nemmeno in un torneo parrocchiale.
Pertanto se il Tifo specie quello del Genoa conta qualcosa, c’è da sperare che i nostri governanti decidano di porre fine a questo deserto. Io più che sperare dico che c’è da pregare, perchè visto che siamo in piena Estate e si va in spiaggia contingentati e dotati di museruole, ho qualche dubbio che la situazione possa migliorare.
Il Virus c’è ancora e terribile, pronto ad assalire chiunque e quando meno te lo aspetti.
Visti i tempi di incubazione, vi confesso che sono colto fin d’ora da una profonda tristezza ed enorme senso di cordoglio.
E sì perchè dovremmo essere a tiro con i tempi e quindi tutti quei giornalisti presenti all’arrivo della neo Musulmana, tutti quelli presenti per cogliere qualche dichiarazione di Giuseppi per “l’inaugurazione” del nuovo Ponte di Genova, passeranno tra non molto periodi bruttissimi in sale di rianimazione o prenderanno un appuntamento direttamente con San Pietro.
Ma il dolore più grosso lo avrò per tutte quelle migliaia e migliaia di Napoletani che per colpa di una vittoria in Coppa Italia si sono ammassati per le vie della città.
Pare, si siano anche abbracciati e addirittura qualcuno, spinto da irrefrenabile gioia, si sia anche baciato.
Migliaia di morti quindi.
Il Virus è il Virus.
Amen.