“Genova” preoccupata e secondo me con ragione
Il mio amico Beppe, mi facilita il lavoro, quindi vai di copia incolla.
CHE SI VINCA O CHE SI PERDA FORZA GENUA E DORIA MERDA!!!
Mai come questo aumento di capitale da 40 milioni per il Genoa, ha creato problemi alla solita Genova, quella rappresentata in larga parte da professionisti di chiara fama, legati al Genoa per trascorsi passati, ma lasciati ormai in disparte dalla proprietà americana, che ha dato il benvenuto a Dan Şucu senza batter ciglio, restringendo la propria quota di partecipazione nel Genoa al 22%, addirittura Zangrillo ha dovuto far sapere di non essersi rivolto allo studio Chiomenti, mentre ieri Adamoli si è buttato sui Bond, come per far intendere chissà cosa, ignaro del fatto che se muta la composizione degli azionisti di una società, si deve comunque garantire il rimborso dei Bond emessi dalla precedente maggioranza azionaria.
Ma poi diciamocelo, quest’imbarazzo in fondo è salutare, un D’Angelo, un Zangrillo e lo stesso Adamoli, così presi e così pieni di Genoa, tanto da dover piroettare tra chiedere spiegazioni o chiarimenti e instillando così dubbi tra i genoani sui social, ci danno la loro vera forza, di fronte a 40 milioni messi nel Genoa come aumento di capitale.
E la Samp intanto restò sola, dopo l’aumento di capitale del Genoa, scompare persino la fretta di trovare una soluzione per acquisto e ristrutturazione del Ferraris a due, amorevolmente diviso tra Genoa e Samp. E’ forse uscita Genova e lo stadio Ferraris dal mazzo di Euro 2032 e dalla concessione di un mutuo sportivo agevolato ad hoc per Genoa e Samp? Cosa questa oltremodo disdicevole se tarata sull’offerta irrevocabile fatta da Blazquez e Oak Group, che comprendeva anche garanzie per conto della Sampdoria.
Abbandoniamoci quindi ad osservare la crisi di Banca Sistema, i 30 milioni di POC emessi dalla Samp quale finanziamento prededucibile concesso dal Tribunale di Genova, il tutto condito dagli investitori Joseph Tey Wei Jin, Pang Sze Khai e Lee Kok Leong finiti nei Panama papers, che pompano denaro per la Samp da Singapore in Lussemburgo, sperando di risolvere il mercato dei calciatori di Gennaio per poter risalire la china, ma per intanto commemorano Vialli.
Ma poi diciamocelo, quest’imbarazzo in fondo è salutare, un D’Angelo, un Zangrillo e lo stesso Adamoli, così presi e così pieni di Genoa, tanto da dover piroettare tra chiedere spiegazioni o chiarimenti e instillando così dubbi tra i genoani sui social, ci danno la loro vera forza, di fronte a 40 milioni messi nel Genoa come aumento di capitale.
E la Samp intanto restò sola, dopo l’aumento di capitale del Genoa, scompare persino la fretta di trovare una soluzione per acquisto e ristrutturazione del Ferraris a due, amorevolmente diviso tra Genoa e Samp. E’ forse uscita Genova e lo stadio Ferraris dal mazzo di Euro 2032 e dalla concessione di un mutuo sportivo agevolato ad hoc per Genoa e Samp? Cosa questa oltremodo disdicevole se tarata sull’offerta irrevocabile fatta da Blazquez e Oak Group, che comprendeva anche garanzie per conto della Sampdoria.Abbandoniamoci quindi ad osservare la crisi di Banca Sistema, i 30 milioni di POC emessi dalla Samp quale finanziamento prededucibile concesso dal Tribunale di Genova, il tutto condito dagli investitori Joseph Tey Wei Jin, Pang Sze Khai e Lee Kok Leong finiti nei Panama papers, che pompano denaro per la Samp da Singapore in Lussemburgo, sperando di risolvere il mercato dei calciatori di Gennaio per poter risalire la china, ma per intanto commemorano Vialli.
SEMPRE Alè Genoa
