
IL POTERE INTERDITTIVO

Quello che nessuno pensava mai potesse succedere è successo, da 4 dinosauri in gradinata, distinti e tribuna al Ferraris, con una netta maggioranza contro Preziosi, si è passati ad un pubblico entusiasta, fatto in prevalenza da una bella gioventù e bimbi felici.
Da dinosauro quale sono, in balaustra dove mi metto io, lì in Gradinata Nord, poco distante da me, c’è un bimbetto di un’età tra i 5 e 7 anni, certo non di più, che canta tutto quel che c’è da cantare e mostra pure il medio verso i tifosi avversari, è figlio o nipote di chi non veniva più da troppo tempo, di quell’orgoglio silenzioso che attendeva un cambiamento. Perché di fasi disperate ne abbiamo passate tante, incominciando con l’azionariato popolare e schiaffi e pugni d’ogni genere e natura, fino alla saturazione.
I 777 hanno illuminato uno scenario buio e questa speranza ha dato il là ad un compattamento di gente pronta a tutto per sostenere il Genoa, sia sotto il profilo del tifo che sul piano anche economico, 5 milioni di Bond raccolti per la Badia, sono a testimoniare questo entusiasmo, a confronto la raccolta per sottoscrivere la nascita della Fondazione Genoa, è stata una roba da nani, travestiti da giganti. Detto questo, che a seguirmi ci vuole chi capisca, la città, a tutto questo, non era proprio pronta e non esiste più nemmeno IL POTERE INTERDITTIVO, di una volta, quello al tavolo dello scopone del lunedì, a ristorante chiuso, quel potere che si incrociava perfettamente, ma perversamente con l’informazione, perché quando si è fragili, si fa presto a dividere la piazza.
A chi è rimasto quindi in mano questo potere interdittivo? Oggi si palesa Rossi di Primocanale, risentito del fatto che i 777 siano pronti per ristrutturare il Ferraris, senza tenere conto della Samp, altrettanto che sempre i 777, possano occuparsi di Aeroporto, e invoca qualcuno o qualcosa che non esiste più, IL POTERE INTERDITTIVO di una volta. Non può nemmeno sperare su chi c’è dietro a sostenere con i POC, la riuscita della composizione negoziata per la Samp, tanto meno dovesse il tutto collassare, e chi c’era dietro prima, quei Garrone che improvvisamente ed improvvidamente, hanno regalato la Samp a Ferrero. E noi genoani? Da che parte stiamo?
Abbiamo forse ancora voglia di aspettare la Samp, che si rimetta in sesto, o forse non vediamo l’ora che quel potere interdittivo muoia e con lui tutto quel che ha rappresentato il nostro dividerci? Ormai Signor Rossi lei ha davanti a sé un blocco unito, una gradinata Nord che fa fischiare le orecchie, un Ferraris strapieno che da qui a qualche anno non basterà più a contenerci, a giovani entusiasti dei 777 a quel che fanno e che faranno per il Genoa, tra l’altro questo blocco, non è più nemmeno tanto in sintonia con quel vecchiume di personaggi, che a “fari spenti” e in collaborazione con quelli del tavolo da scopone, ci han sempre rotto i coglioni, raccontandoci musse su musse.
Ora il tempo delle musse dovete gestirlo per la Samp, e auguri Signor Rossi, perché ne avete bisogno.
Da dinosauro quale sono, in balaustra dove mi metto io, lì in Gradinata Nord, poco distante da me, c’è un bimbetto di un’età tra i 5 e 7 anni, certo non di più, che canta tutto quel che c’è da cantare e mostra pure il medio verso i tifosi avversari, è figlio o nipote di chi non veniva più da troppo tempo, di quell’orgoglio silenzioso che attendeva un cambiamento. Perché di fasi disperate ne abbiamo passate tante, incominciando con l’azionariato popolare e schiaffi e pugni d’ogni genere e natura, fino alla saturazione.
I 777 hanno illuminato uno scenario buio e questa speranza ha dato il là ad un compattamento di gente pronta a tutto per sostenere il Genoa, sia sotto il profilo del tifo che sul piano anche economico, 5 milioni di Bond raccolti per la Badia, sono a testimoniare questo entusiasmo, a confronto la raccolta per sottoscrivere la nascita della Fondazione Genoa, è stata una roba da nani, travestiti da giganti. Detto questo, che a seguirmi ci vuole chi capisca, la città, a tutto questo, non era proprio pronta e non esiste più nemmeno IL POTERE INTERDITTIVO, di una volta, quello al tavolo dello scopone del lunedì, a ristorante chiuso, quel potere che si incrociava perfettamente, ma perversamente con l’informazione, perché quando si è fragili, si fa presto a dividere la piazza.
A chi è rimasto quindi in mano questo potere interdittivo? Oggi si palesa Rossi di Primocanale, risentito del fatto che i 777 siano pronti per ristrutturare il Ferraris, senza tenere conto della Samp, altrettanto che sempre i 777, possano occuparsi di Aeroporto, e invoca qualcuno o qualcosa che non esiste più, IL POTERE INTERDITTIVO di una volta. Non può nemmeno sperare su chi c’è dietro a sostenere con i POC, la riuscita della composizione negoziata per la Samp, tanto meno dovesse il tutto collassare, e chi c’era dietro prima, quei Garrone che improvvisamente ed improvvidamente, hanno regalato la Samp a Ferrero. E noi genoani? Da che parte stiamo?
Abbiamo forse ancora voglia di aspettare la Samp, che si rimetta in sesto, o forse non vediamo l’ora che quel potere interdittivo muoia e con lui tutto quel che ha rappresentato il nostro dividerci? Ormai Signor Rossi lei ha davanti a sé un blocco unito, una gradinata Nord che fa fischiare le orecchie, un Ferraris strapieno che da qui a qualche anno non basterà più a contenerci, a giovani entusiasti dei 777 a quel che fanno e che faranno per il Genoa, tra l’altro questo blocco, non è più nemmeno tanto in sintonia con quel vecchiume di personaggi, che a “fari spenti” e in collaborazione con quelli del tavolo da scopone, ci han sempre rotto i coglioni, raccontandoci musse su musse.
Ora il tempo delle musse dovete gestirlo per la Samp, e auguri Signor Rossi, perché ne avete bisogno.
Alè GenuAAA ❤️💙