La bavca…
Non ricordo quando, ma anni fa sono andato al ricevimento per un matrimonio allo Yacht Club al porticciolo Duca degli Abruzzi, il Club nautico più antico d’Italia, talmente antico che, facendo lo scalone, si sentiva l’odore caratteristico di muffa, praticamente lo stesso che si respira in diversi studi legali di Genova, come le cripte di Staglieno che prendono naso e gola. Dicevo lo Yacht Club ed il matrimonio, matrimonio che sicuramente riguardava una qualche pulzella con un qualche pulzello da bavca, non so se le fortune si sarebbero messe insieme e poi disperse dopo l’unione, perché quel giorno è destinato a dare gomitate per arrivare al canapè al salmone e te ne sbatti delle rispettive famiglie coinvolte, come si suol dire: azzi loro. Solo questo per fotografare l’insieme del Club e dei pissi pissi bau bau che accompagnano simili consessi, naturalmente conditi da qualche belin per rimarcare che siamo a Genova e non a Milano o Torino. Probabile abbia incontrato pure quelli che ieri, in formal consesso si son riuniti per parlare di infrastrutture carenti e del cerchio poco magico che stringe Genova d’assedio, riporto però un Bucci fiducioso: 4.500 il bilancio positivo di persone in più, roba da restare basiti e basanotti. Di contrappunto e contrappeso leggo Amico sul Secolo, imprenditore del ramo cantieristico, specializzato in Yacht, il quale chiude l’articolo intervista: “Fra i prossimi progetti di Amico, il più urgente resta quello sulla darsena: “E’ pronto da due anni, e adesso che gli aspetti giudiziali sembrano superati stiamo aspettando il via libera della Capitaneria alle opere marittime. La prima volta che abbiamo presentato il piano di investimenti a enti locali e Autorità portuale era l’ottobre 2007. Come si vede, non si può certo dire che sia passata la voglia di investire”.”. Eh, Belin.