narrazione emergenziale
La narrazione emergenziale giornalistica prosegue e va dai conti al Covid 19, in una condizione di precarietà nemmeno vissuta ai tempi della fine del regno di Dalla Costa. Non è oggi che mi preoccupa, tanto meno il futuro, so per certo che il Genoa non potrà mai essere superato in età da nessuno, anche volendo, son tutti nati dopo di noi e la macchina del tempo, di un calcio a 4 ruote Delorean tutta ammaccata, non ci potrà superare, ma è questo nero ad infastidirmi, questa cappa che vivo ormai da più di sessant’anni, questa sfiga perenne per la quale una vittoria si sia costretti a considerare dubbia e quindi il vincere un regalo e la sconfitta una colpa dalla quale non ti puoi scusare, così com’è stata la sconfitta contro il Napoli, di un sei a uno non per Covid 19, anche se c’era. I giornali han fatto tanto da esaltare maggiormente la positività dello juventino Ronaldo, piuttosto dei nostri 12, sconcertando per questo anche Sconcerti, scoprendo però che ieri l’Atalanta ne ha presi 4 e senza positivi in campo. Non va, ma non so come potrà esaurirsi, forse siamo noi stessi a tirarci le sfighe e ad avere piacere di leggerci come Brera ci benedisse: “Vecchio Balordo”. Su questa nota chiudo dicendo che la “scommessa” Eldor Shomurodov, contro il Verona, lo vorrei in campo e con al fianco Pjaca, senza emergenza, ma con la consapevolezza di avere due punte che possono far male. Altro che conti in rosso (che ce l’han tutti) e Covid 19.