Noi e voi
Ieri mattina, ore 10.30 circa, Sampierdarena, fermata autobus.
Ero lì che stavo aspettando il 3 per andare poi a prendere la Metro per Brignole.
Indossavo una giacca impermeabile con cappuccio, ma che a quanto pare essendo aperta si intravedeva lo Scudetto del Genoa.
Son lì che mi faccio i fatti miei e comme a-o solito e si avvicinano due signori anziani, più o meno sulla settantina e forse più.
Il primo che si è avvicinato per primo, dall’accento non era genovese genovese.. visto come parlava, il Genovese.
Sta di fatto che vedendo lo Scudetto si mette a parlare di Genoa con me.
Al che io mi tolgo la giacca per far vedere quella che per me è una delle più belle Maglie e donatami molti anni fa dall’amico Mons, per farla vedere in tutta la sua magnifica completezza tra gli sguardi un po’ stupiti delle persone che avevamo intorno.
La Maglia, in replica, era quella di Mario Da Pozzo, il Portiere dei record e che militò nel Genoa dal 1961 al 1965.
Passano due secondi e si avvicina anche l’altro signore, questa volta genovesissimo, ma non che faccia qualche differenza.
Dopo due convenevoli, tira fuori di tasca una foto che aveva sul telefonino che mostrava un suo abbonamento dell’epoca.
Morale, nel frattempo che si aspettava l’arrivo del bus che interessava, son partiti i discorsi sul Genoa e soprattutto i ricordi.
Ed eravamo a Sampierdarena, non alla “Rametta”.
Mai l’attesa di un autobus passò così in fretta.
Cosa voglio dire. Voglio dire che è l’ennesima prova di che cosa sia Il Genoa per i suoi tifosi.
Di che cosa siano i genoani.
Gente che si mette a parlare con degli sconosciuti, evocando ricordi e personaggi di un tempo che fu, solo al capire che di fronte si aveva un genoano.
E’ bastato vedere spuntare un paio di Colori, uno Stemma che faceva capolino ed è come se ci si fosse conosciuti da sempre.
E non si parlava di “periodo d’Oro” l’unico per altro come fanno “altri” visto che quando e se parlano della loro squadra parlano solo di quello, di un Presidente e di un paio di calciatori.
Noi stavamo parlando di Genoa. Del, Genoa.
E non di campioni della Nazionale o fenomeni del Calcio con la casa piena di trofei e di finali Champions. Come fanno “altri”.
Si parlava di Baveni, Fongaro, Pantaleoni, Occhetta.
Ma che per i genoani, non hanno avuto meno valore e affetto di un Messi, di un Pelè, di un Maradona.
Questa è l’ennesima grade differenza che esiste tra i genoani e i sampedoriani.
Anche perchè Il Genoa è Il, Genoa.
E come direbbe l’amico Venturelli, il resto mancia.