PISTE CICLABILI
A Genova vanno di moda le piste ciclabili, in una città tutta saliscendi compressa tra mare e monti dove strade e spazi sono al minimo sindacale.
Eppure le piste ciclabili sono diventate una priorità urbanistica per via dei contributi CEE che piovono per la loro realizzazione.
Poco importa se vengono realizzate tra strada e parcheggi, tra parcheggi e corsie bus, se finiscono nel nulla o nei giardinetti, se riducono carreggiate di arterie stradali già di per se anguste e congestionate o se condividono tratte di marciapiedi.
La fantasia, pur di realizzarle, galoppa a tutta briglia, alla faccia della sicurezza dei passanti e degli stessi pedalatori.
Ma da un po’ di tempo a questa parte ci sono altre specie di piste ciclabili improponibili e impossibili ma tante’ vengono proposte come se niente fosse.
E parlo delle piste arabe cammellate, delle piste caffettiere, delle piste cordate, delle piste bondistiche, delle piste manimanesche e delle piste con-cordate.
Tutte queste piste di ultima specie sono cosiddette piste d’emergenza ma non sono per tutti infatti sono esclusive per i puffi.
Buone piste a tutti.