Continuate a dare dimostrazione di quanto siate dipendenti e da sempre di tutto ciò che si chiama Genoa e genoani. Di quanto sia enorme il vostro senso di inferiorità nei confronti di una realtà infinitamente più grande di voi e che proprio per questo cercate inutilmente di contrastare in qualche modo rendendo così sempre più lampante la vostra invidia e il vostro senso di frustrazione. E mi dispiace per voi, ma tutto ciò dimostra solo una cosa: quanto voi c’entrate un cazzo con Genova.

Se esiste qualcosa che c’entra con la nostra Città, eventualmente si chiama Andrea Doria, non quella cazzo di accozzaglia di colori e di consonanti che si chiama sampdoria.

Squadra che non a caso e detto senza offesa per nessuno, é stata scelta come propria dagli immigrati arrivati a Zena nel dopoguerra. E proprio De André aveva dato una spiegazione logica quindi intelligente a questo fenomeno. Nel caso informatevi.

Vi offendete se vi si dice che non siete la squadra di Genova cosa per altro verissima, ma non fate altro che per puro odio sportivo e senso di frustrazione, a non solo offendere ma rinnegare quelli che sono i simboli di questa Città e di conseguenza della squadra che ne porta il NOME. E così ne fischiate l’inno, la canzone che più la rappresenta: Ma se ghe penso. Fischiate Crêuza de Mâ e siccome non avete nessuno e un cazzo da proporre di vostro, arrivate al punto di scegliere come vostro “inno” una canzone che non c’entra un cazzo e di un grande cantautore che con voi c’entra ancora meno. Di un cazzo. Un calabrese (ecco forse il richiamo ancestrale) e che nemmeno sapeva della vostra esistenza.

Ma adesso avete raggiunto l’apice, la vetta più alta del vostro bruciore di culo e della vostra invidia nel tentativo perenne di raggiungere qualcosa troppo più grande di voi: Il Genoa e la Genoanitá.

Corrosi e rosi dall’invidia e dal livore, siete persino riusciti a dire una delle più grosse puttanate mai sentite, una vera e propria bestemmia: Bobby Solo é meglio di De André.

Bè tenetevi pure il vostro Bobby Solo con le sue lacrime sul viso e che spero non siano solo parole, che noi ci teniamo De Andrè. Tenetevi pure il “vostro” Rino Gaetano che noi ci teniamo il nostro Ma se ghe penso.

E andate pure amabilmente a stra cioccarvelo nel culo.

Con simpatia, un genovese e un genoano.