
Quel giorno, 16 anni fa

Ho mai amato particolarmente Venezia. Città sotto un certo punto di vista stupenda e unica al mondo, ma che è mai entrata nel mio cuore, perchè l’ho mai vista come una “Città”, ma piuttosto come una grossa Fiera, una sorta di “stand” a cielo aperto pieno di prodotti e articoli per turisti. Un centro commerciale, più che una Città e con la propria anima.
E questo, visto cosa è poi accaduto calcisticamente parlando, Venezia me l’ha fatta pagare.
Il problema è, che Venezia ha fatto passare le pene dell’inferno non soltanto a me, ma a centinaia di migliaia di genoani e in tutto il mondo.
Ovviamente non parlo della Città in sè che c’entra meno di nulla, ma parlo di nome proprio e di squadra calcistica.
Domani si rigioca e i nomi delle squadre in campo sono gli stessi del 2005.
Non possono non affiorare ricordi, bellissimi e poi orribili, in un’alternanza pure troppo ravvicinata.
Ricordi, che sono comuni a tutti noi.
Pertanto non voglio parlare di questo, tantomeno riaprire vecchie ferite, forse mai rimarginate.
Ma una cosa la voglio fare, perchè mi è venuta la voglia di farla e cioè fare una sorta di esame di coscienza e che riguarda noi tutti o almeno molti di noi, ovvero coloro che hanno mai smesso di parlare di sportività mancata e tradita.
Che hanno sempre parlato e forse continuano pure, di Presidente che ha “comprato” la partita.
Fermandosi a questo, senza valutare altro.
E visto che si è finiti in Serie C ANCHE per questo, tutti poi a sputare addosso a chi aveva compiuto un gesto così infame e indegno.
Sarebbe anche comprensibile il farlo, se questo comprare fosse stato un vero gesto antisportivo.
Sarebbe comprensibile, se il Genoa avesse navigato in un anonimo centro classifica per mesi e mesi.
Se non avesse meritato la Serie A, insomma.
Ma non accadde questo, non fu così la storia e non andò così.
Perchè se parliamo di cronaca e non solo di sentimenti personali, bisogna ricordare qualcosa e di molto importante.
Sarebbe disonesto non ricordare quel che accadde prima, di quella partita.
Ad esempio, che quel Genoa era stato in testa e con parecchi punti di distacco sulla seconda per tutto il campionato.
Perchè il Genoa era la squadra più forte in assoluto, del campionato.
Ad esempio, bisogna ricordare che nonostante il Genoa stesse stravincendo il campionato, Il Presidente della U.C. Sampdoria di allora e cioè il Sig. “Duccio” Garrone disse a telecamere accese e microfoni aperti: Non so se ci sarà un Derby il prossimo anno.
E, forse la cosa più importante da ricordare se si parla di vergogna personale e anche giusta, quindi di dignità e di sportività, è che fummo noi stessi, i genoani, a sperare che Preziosi avesse comprato quella partita, visto appunto come si stava mettendo il finale e soprattutto per colpa di quel figlio di gran di Cosmi, il “Comunista”… L’Uomo del Fiume.
E questo lo dico perchè come ebbi già modo di scrivere più volte, io quel giorno ero in Tribuna e con altri amici Ultrà che mi avevano invitato per dare una mano a mettere gli striscioni, soprattutto quello enorme e quando arrivò Preziosi, un’oretta almeno prima dell’inizio partita, proprio uno di loro gli chiese: Presidente.. è tutto a posto vero? Siamo tranquilli?
E Preziosi rispose con un cenno della testa, con un sì.
Io non so cosa intendesse quel mio amico con quella domanda, anche se un’idea ce l’ho… non so che cosa avesse capito Preziosi, ma so che quel sì e fatto con testa e sguardo, denotava una grande sofferenza.
Non c’era un senso di liberazione in tutto ciò.
Ci fu però in noi presenti, al punto che tirammo un istintivo sospiro di sollievo e non vorrei dire una belinata ma ci abbracciammo persino tra di noi.
E ognuno tragga le conclusioni e che preferisce.
Cosa voglio dire. Che quando e se si parla di partita comprata e dando la colpa sempre e solo al solito.. sarebbe bello che ci si domandasse: e se non fosse successo quel che è successo e fossimo andati in Serie A?
Fosse filato tutto liscio come l’olio, saremmo stati felici o saremmo andati a “costituirci” da Carraro and company.
Anche perchè ci siamo incazzati per anni con Spinelli per non aver voluto “aggiustare” una partita.. e anche giustamente perchè quella partita era già stata “aggiustata” da qualcun altro…
O no?
Io non voglio dire che comprare o aggiustare partite o gare, incontri che siano, sia giusto tantomeno bello, per carità.. poichè è una delle cose più schifose che esistano.
Ma c’è una frase, un detto che probabilmente rende bene l’idea: A Brigante, Brigante e mezzo.
E il Genoa, nel 2005 (ma non solo..) di Briganti e con B maiuscola ne ha incontrato sulla sua strada.
Sono semmai ‘altri’ che hanno “aggiustato” e senza averne nemmeno incontrato uno sulla loro strada…
O no?
Forza ragazzi e battiamo, con onore e merito questo Venezia.
Sempre Alè Genoa.