
Rete!

“Genova mia, se con asciutto ciglio
Lacero e guasto il tuo bel corpo io miro
Non è poca pietà d’ingrato figlio
Ma ribello mi sembra ogni sospiro.
La maestà di tue ruine ammiro,
trofei della costanza e del consiglio;
ovunque io volgo il passo o l’guardo io giro,
incontro il tuo valor nel tuo periglio.
Più val d’ogni vittoria un bel soffrire,
e contro ai fieri alta vittoria fai
con il vederti distrutta, e nol sentire.
Anzi girar la libertà mirai,
e baciar lieta ogni ruina e dire:
ruine si, ma servitù non mai”.
Giovanni Battista Pastorini