Si eccitano come Paperone
Voglio iniziare così, prima di affrontare il vero tema che riguarda la politica e l’impresa in quel perverso rapporto pubblico/privato, tanto caro a tutto l’arco parlamentare italiano e che tocca molto da vicino le infrastrutture come altri settori industriali e dei servizi. “Ti ricordi poi… Castellucci? allora diceva faccamo noi!. E Gilberto (Benetton, morto nell’ottobre 2018 ndr) eccitato perché lui guadagnava e suo fratello di più”. Certo Mion ne parla confidenzialmente, ma siamo ormai a Febbraio 2020, quindi par di capire, il peccato sia veniale, perché frutto di considerazioni da intendersi come un’analisi di quanto avvenuto, non la rivendicazione di una scelta strategica che da parte degli azionisti non ci sarebbe mai stata.
Detto quanto sopra ed alla luce dei domiciliari inferti a Castellucci, ci troviamo di fronte ad una decisione di revoca, alla concessione autostradale, ancora in itinere, mentre si continua a discutere sul passaggio di ASPI da Atlantia a CdP, un teatrino a beneficio di una finanza da tenere in mano con le pinze, perché la ricchezza del titolo Atlantia in Borsa, viene misurato sulla base di quanto rende la concessione autostradale, senza però manutentare la rete viaria ed in più con l’aumento tariffario da casello a casello, se saltano queste prerogative che farebbero guadagnare anche un bambino dell’asilo, Atlantia e CdP non ne verranno a capo. Prosegue quindi il teatrino, perché il sistema pubblico/privato, tanto caro al Parlamento italiano, non si può certo permettere di far saltare le imprese che privatizzano gli utili, socializzando le perdite.
Unica voce rispettabile, che si oppone a questo scempio, è la Signora Egle Possetti, portavoce dei familiari delle 43 vittime del ponte Morandi, di cui inserisco l’opinione rilasciata a IL SECOLO XIX di oggi. Lucida e puntuale. Un abisso corre tra i Benetton e il Governo, di fronte a questa donna.
Buona lettura.