
Stadio Ferraris, intrighi e complotti (Parte 1)

Qualche giorno fa, il presidente dell’Entella Gozzi dice in soldoni che lo stadio comunale di Chiavari rimarrà dell’Entella.
Quindi, il Sestri Levante lì ci giocherà mai. E fine dei giochi.
Decisione legittima perchè Chiavari e Sestri Levante sono due Comuni diversi.
Quindi, non come a Genova che dopo la decisione dei fascisti nel 1926, i Comuni furono accorpati in quella che venne poi definita come la Grande Genova. Pertanto è vero che sebbene Il Genoa avesse il proprio Campo in qualche modo poteva giocarci pure la neonata sampedoria.
Questo lo dico per sgombrare il campo da possibili rimostranze e contestazioni da parte cacirra.
Dico in qualche modo, perchè la neonata squadra azzurrocerchiata, il campo, lo stadio dove doveva andare a giocare lo aveva già.
Questo stadio si chiamava “Littorio” nomen omen ed era situato a Cornigliano.
Questo non lo dico io, ma come riportato dal simpaticissimo Maurizio Medulla, cacirro DOC e storico della sampedoria, è scritto nello Statuto dell’Unione Calcio SAMPIERDARENESE – DORIA “SAMPDORIA “: Convocazione firmata in data 9 luglio 1946.
Al punto 4 infatti si legge:
Il Campo Sociale sarà lo Stadio di Cornigliano salvo per le partite di presunta maggiore affluenza che verranno disputate allo Stadio Luigi Ferraris, riaffermando così con il Comune il principio del DIRITTO, di uno degli Stadi Comunali per tutte le associazioni militanti nella maggiore categoria.
Intanto è simpatico notare come venga evidenziata in maiuscolo la parola DIRITTO… sarà mica per rimarcare qualcosa a qualcuno?
Ma in tutti casi si legge che la sampedoria avrebbe potuto giocare al Ferraris solo in particolari incontri dove si prevedeva maggiore affluenza. Quindi, non sempre, ma magari che so.. quando si giocava qualche Derby, visto che il Littorio conteneva comunque 15.000 spettatori che francamente sembravano già più che sufficienti per la neonata squadra iper policromata.
Visti quanti sono presenti al Ferraris oggi dopo più di 70 anni…
Pertanto la domanda è sempre la stessa: perchè si fece giocare e sempre la sampedoria al Ferraris?
Quali e da parte di chi furono le “pressioni”.
Anche perchè come già scritto e detto più volte le pressioni ci furono già nel 1953 per salvare il culo alla samp.
Inoltre Medulla parla di DIRITTO. E allora già qui mi si dovrebbe spiegare che DIRITTO avesse nell’Agosto 1945 l’Andrea Doria nel venire ammessa al Campionato Alta Italia senza averne alcun titolo.
Tantomeno la neonata U.C Sampdoria che sarebbe dovuta partire da categoria parecchio inferiore.
Ma una delle giustificazione fu, per riparare presunti torti del periodo fascista.
Torti? Subiti dai fascisti? Ma quando mai? Semmai è il Genoa che ha da dire qualcosa sul Fascismo e sui fascisti.
Vedi Scudetto “vinto” dal Bologna, vedi Arpinati, vedi il cambio di nome in Genova, vedi i racconti di De Prà e non era di certo un fascista appunto…
E nel caso si dicesse che i torti furono subiti da La Dominante anche qui nomen omen cosa per altro vera, saranno stati un po’ cazzi suoi se la gestione è andata come è andata.. quindi quali torti subiti…
Ma poi il sempre simpaticissimo Medulla aggiunge un’altra cosa e molto probabilmente vera: A Sampierdarena non venne mai accettato di buon grado l’accorpamento del Comune rossonero alla grande Genova avvenuto nel 1926, quindi figuriamoci legare la squadra di calcio a quelli che venivano denominati “foresti”.
A parte che bisognerebbe ricordare allo storico azzurrocerchiato che semmai fu l’Andrea Doria a chiedere di essere “fusa” col Genoa, oltretutto dopo aver potuto nascere e campare per merito del Genoa e in particolare di Spensley che le diede aiuti, consigli, insegnamenti e questa è Storia caro Medulla…
Pertanto non ho dubbi che alcuni sampierdarenesi e quindi genovesi chiamassero i genoani o meglio il Genoa “foresto” visti i suoi fondatori di origine inglese, ma le ricordo un paio di cose.
Che intanto il Genoa fu l’UNICA squadra ad avere giocatori che parlavan in Zeneize a parte uno e che negli spogliatoi si parlava appunto in Lingua Genovese.
E che conoscendo bene i Genovesi, specie dell’epoca e la loro ironia sempre pungente, “foresto” lo si diceva sicuramente anche a uno che si chiamava e si chiama Medulla, dato che il Cognome non è certo originario di Castelletto o del Molo.
Tanto pe dine ûnn-a, cäo Sciô Medulla…
E poi a fine ‘800 di foresti, a Genova, ce n’erano sicuramente pochissimi, perchè si era praticamente tutti Genovesi.
Detto senza offesa, col massimo rispetto e senza passare per persona che non sono.
Quindi, come si può vedere le cose accadute e che riguardano O Campo d’O Zena fin dal 1911 sono parecchie.
E che “qualcuno” e “qualcosa” di certe decisioni ne ha approfittato più che a sufficienza.
E siccome la storia non si riferisce solo a tempi ormai lontani ma anche a tempi molto più recenti, arriverà un altro post con qualcosa di molto interessante e sconosciuto ai più.
Grazie di essere arrivati fin qui e a presto, al prossimo post.