Titolo spazzatura

Prosegue la farsa su ASPI e Cdp, con Atlantia, che disperatamente, cerca di salvare il salvabile, in una situazione dove il titolo segue i titoli della carta stampata, con un susseguirsi concitato di notizie confuse (riduzione tariffaria?), per sollevare polvere e dubbi, soprattutto nell’opinione pubblica. Sta di fatto che Atlantia continua ad approfittare di un Governo fragile, portato alla mediazione, piuttosto che ad una revoca della concessione ed un successivo salvataggio di ASPI. Non sarebbe un ricatto, ma solo una logica conclusione dell’incapacità oggettiva di un concessionario, maldestro nel gestire con trasparenza e professionalità la concessione e che ha approfittato della posizione privatizzando gli utili, ma socializzando le perdite. Tortuosamente la narrazione si sviluppa tutta su Atlantia e sui soci della stessa che in mano hanno solo una società quotata in Borsa, ma che è stata declassata a titolo spazzatura, ora, se i soci Fondi d’investimento di Atlantia, avessero veramente a cuore l’investimento, avrebbero già mollato i Benetton al loro destino, vendendo a piene mani l’azione e liberandosi di un peso che ormai non rende e che ancor meno renderà in futuro, sostituendosi in questo al Governo e magari rientrando con Cdp in ASPI, recuperando nel tempo la perdita. Purtroppo siamo in mano a questa gente, gente che non fa una piega se luce e gas aumentano, figurati se l’utente è costretto a pagare tratte autostradali, tutti in coda stile A7, dove l’ultima volta che l’ho fatta, andando a Vignole B., son passato in una galleria buia più del tunnel delle streghe ai baracconi, dove mi sarei aspettato da un momento all’altro il frusciare di una ragnatela sul cofano. Divertimento assicurato.