Tutto vero. O quasi
Mi è capitato di leggere un interessante post scritto su Facebook e riportato da un amico Facebookiano.
Intanto mi scuso con l’autore perchè purtroppo non conosco chi sia, nel senso che non so chi lo abbia scritto, pertanto non posso citarlo anche se vorrei farlo.
Il post si riferisce, penso, ad un’intervista rilasciata da Gasperini a SKY. Intervista che purtroppo non ho ascoltato e quindi anche qui posso dire poco, se non nulla. Quindi probabilmente non è che io parta benissimo, come si usa dire.
Il post è questo e che mi permetto di copiaincollare.
INTANTO GASPERSON
ieri sera, dopo la roboante vittoria contro il Bologna, negli studi di Sky è andata in onda una giusta celebrazione dell’ Atalanta di Gasperini. Una squadra fortissima che gioca un calcio offensivo, spettacolare, europeo.
Un attimo pero’: per noi niente di così nuovo.anche il Genoa di Gasperini giocava un grande calcio, al punto da essere definito ” il piccolo Barcellona”. La differenza è che in pochi anni loro sono diventati una realtà assoluta del calcio Italiano, forse la migliore in un rapporto tra punti, gioco, monte ingaggi, bilanci. Mentre noi siamo relegati alla stregua di una provinciale che, ogni anno, gioca per non retrocedere. Ma nel vedere Gasperini non ho provato nessun rimpianto perché quello che ha fatto a Bergamo, a Genova non avrebbe potuto nemmeno sognarselo. Per raggiungere certi traguardi bisogna avere una comunione di intenti, una condivisione di obiettivi che nel Genoa di Preziosi non sono contemplati e contemplabili. Noi tifosi ci siamo raccontati in sacco di balle, di panzane, allenatori incapaci, vecchi, bolliti, inesperti. Giocatori mercenari, puttane da sbarco. Ma le bugie hanno le gambe corte.
Da Genoano, ascoltando Gasperini, ho provato solo una profonda amarezza perché non esiste un presidente al mondo che, più di Preziosi, abbia abiurato così a priori la ricerca del miglioramento del risultato sportivo fino ad inficiare negativamente il valore della propria rosa mettendo a repentaglio, ogni anno, perfino il mantenimento della categoria. Profonda amarezza nel constatare quella incapacità di capire che l’ essere un presidente vero a Genova non lo avrebbe trasformato in un ottimo dirigente, come avverrebbe da qualsiasi altra parte, ma in un eroe immortale. Profonda amarezza al ricordo di quella famosa canzone ” Genoa nel cuore” quando invece sarebbe bastato che il Genoa lo avesse avuto solo un po’ più a cuore.
Re di tutto, re di niente.
Per quel che mi riguarda, è un bel post e che denota molto amore per la propria squadra, del resto lo ha scritto un genoano.
Sono opinioni, quindi rispettabilissime e che contengono anche molte verità, quindi dei fatti, pertanto sempre per quel che mi riguarda, in linea di massima concordo con quanto viene espresso.
Mi permetto solo di obiettare e con forza su una frase e cioè quando si scrive: perché non esiste un presidente al mondo che, più di Preziosi, abbia abiurato così a priori la ricerca del miglioramento del risultato sportivo fino ad inficiare negativamente il valore della propria rosa mettendo a repentaglio, ogni anno, perfino il mantenimento della categoria.
Probabilmente era tanta l’amarezza che ha portato questo tifoso ad esagerare un po’, ma spiegherò meglio più avanti cosa intendo dire.
Parlando del post, penso che noi genoani molto spesso scriviamo e diciamo cose come se la realtà non esistesse.
E questa affermazione la faccio perchè mi viene suggerita da un signore che si chiama Mauro Biglino quando parla della religione cattolica: dice cose come se la Bibbia non esistesse.
Tornando al post, vorrei precisare che anche a me farebbe mica schifo se il Genoa diventasse una grande società quindi una grande squadra. E’ da quando ero piccolo piccolo che ci spero. E altrettanto ci tengo a precisare che di Preziosi mi è mai fregato una così detta minchia, nel senso che non ho e mai avuto alcun genere e tipo di rapporto, anche se probabilmente avrei potuto. E, parlando da tifoso, se arrivasse, ieri… una persona ricca da far anguscia e innamoratissima del Genoa, correrei il rischio di dovermi comprare un Cane Lupo e un bastone. Bianco.
Spero si sia capito cosa intendo dire.
Parliamo quindi di Gasperini, ma soprattutto di Atalanta e di Bergamo.
Perchè ragazzi se non si considera quali sono le differenze enormi che esistono tra Genova e Bergamo, tra Genoa e Atalanta, partiamo già male.
In questo mi servo di un commento fatto da un amico, coscî fasso torna meno fadiga.
1) Atalanta unica squadra di provincia enorme ( Albinoleffe non conta una ceppa)
2) Atalanta possiede uno dei settori giovanili più floridi – se non il migliore in Italia – ma non da 5 anni bensì almeno da 35/40 anni
3) Una provincia ricchissima
4) Su questo humus si è inserito un grande tecnico che insegna calcio come nessun altro
Con questo cosa voglio dire. Che voglio difendere Preziosi a tutti i costi? NO.
Che sono stra-contento di vedere Gasperini fare non bene ma benissimo all’Atalanta? NO.
Che godo come una Riccia ninfomane ad aspettare l’ultima giornata per salvarmi dalla B? NO.
Ma belin non posso nemmeno non notare che ci sono grosse differenze tra i due elementi di paragone.
Soprattutto una: l’Atalanta ma non solo essa, NON ha una cerchia di personaggi importanti che non solo tifano per l’altra squadra della Città, ma che non vedono l’ora di far SPARIRE quella avversaria.
Come invece avviene a Genova e soprattutto da quando è arrivato Preziosi.
Io non ho memoria storica, anzi direi che ho proprio una memoria da gotti, ma ho BEN IN MENTE certi articoli di giornali genovesi.. ho BEN IN MENTE cosa dicevano in questi articoli i più importanti imprenditori genovesi e la cosa triste in maggioranza se non tutti genoani: la fusione era cosa buona e giusta.
Ci doveva essere una squadra sola e che magari si chiamasse Superba o in qualche altro modo allucinante.
Non è che dicevano di far sparire la sampedoria 1946, ma di far sparire il Genoa Cricket and Football Club 1893.
Andate a cercarvi e a vedere gli articoli sul Secolo XIX dei primi anni 2000…
CHI parlava e COSA diceva…
E mi si fa un paragone con Bergamo? Con l’Atalanta?
A Bergamo, nessuno si è mai sognato di far sparire l’Albinoleffe, che senza offesa, oltretutto è nemmeno un centesimo di quello che E’ e di cosa E’ il Genoa.
A Bergamo, non esiste una amministrazione comunale che fa di tutto per demolire uno Stadio, uno Stadio Storico e costruito dai Tifosi della squadra della Città, per farne costruire un altro e nei posti più assurdi e improbabili, per assecondare i desideri dell’imprenditore più importante nonchè Gentiluomo, Ammazzaghiri fin da piccolo e Doge Rinascimentale (cit) amante dei fucili tempestati di diamanti e bastoni Masai.
E se mi è permesso, non posso far nemmeno finta di dimenticarmi alcune “cosucce” tipo: un Preziosi che arriva al Genoa
e compie alcuni miracoli, immediati.
Un Preziosi che arriva a Genova carico e pieno di un entusiasmo che ci faceva strabuzzare gli occhi.
Un Preziosi che allestiva squadre con giocatori che prima li vedevamo al cine.
Un Preziosi che colpa sua o non colpa sua è stato MASSACRATO anche a livello finanziario da una congrega di criminali e criminogeni da far paura. Il numero 2005 ricorda qualcosa?
Un Preziosi che non solo riporta il Genoa in Serie A dalla C in solo tre anni impresa quasi impossibile ndr ma che fa una squadra della madonna. E la mia domanda è: cosa avrebbe fatto il Genoa e dove, sarebbe oggi il Genoa se gli fosse stato permesso di avere quel po po’ di giocatori e con un Presidente che ogni anno voleva migliorarsi e quindi comprarne altrettanti e forse ancora più buoni?
Belin non si può far finta o almeno io di dimenticarsi quel Milito Lavezzi come coppia di attaccanti… senza parlare degli altri a contorno…
Cazzo, eravamo tutti abbelinati se 30 e passa mila persone al Campo lo osannavano, lo portavano in spalletta nel suoi proverbiali “giri di campo”?
Cosa eravamo tutti rincoglioniti di colpo, ci facevamo un bottiglione di Grappa alle sei del mattino?
No, eravamo semplicemente contenti di quello che stavamo vedendo accadere.
E siccome io ho 62 anni tra qualche mese e cose del genere le avevo MAI viste accadere al Genoa e nel Genoa, credo che la stessa cosa sia capitata anche a tutti gli altri genoani viventi.
E tornando, per concludere, a quel perché non esiste un presidente al mondo che, più di Preziosi, abbia abiurato così a priori la ricerca del miglioramento del risultato sportivo fino ad inficiare negativamente il valore della propria rosa mettendo a repentaglio, ogni anno, perfino il mantenimento della categoria, mi permetto di allegare questa foto.
Va tutto bene, ogni opinione è lecita.
Sempre, non si dicano cose come se la realtà non esistesse.
Sempre Alè Genoa.