Vieira e Gilardino, solita polemica inutile
Non c’è un cazzo da fa’, la stampa deve trovare sempre qualcosa su cui fare polemica e “dare una mano” all’ambiente.
E il problema è, che i genoani, non tutti ovviamente, gli vanno dietro, da Cinture Nere del masochismo quali sono.
Perchè questo tipo di genoani, stanno male fisicamente se non trovano qualcosa da criticare.
Quindi, adesso il tema dopo quello di Balotelli sì Balotelli no anche se è mica finito il problema è sapere se Vieira gioca all’attacco più di Gilardino, tra l’altro mai allenatore fu così tanto difeso dalla stampa per quel che mi ricordo.
Nemmeno Gasperini è stato così tanto difeso e amato dagli Asperti di Calcio genovesi e non.
Quindi da ignorante in materia sono andato un po’ a vedere come gioca Vieira, cosa ha in mente per far giocare le sue squadre.
Che tipo di mentalità possiede insomma. E a leggere, mi sembra molto più offensivista di Gila.
Finora Vieira è stato sempre messo al comando di squadre giovani con talenti da valorizzare. La sua stagione però si rivela positiva soprattutto per la fase difensiva. La linea guidata da Malang Sarr e Dante disputa una grande stagione che chiude subendo solo 35 gol. Tanti quanto il PSG primo in classifica e solo due in più del Lille, secondo con la miglior difesa. Un dato notevole, accompagnato però dal terzo peggior attacco del campionato con soli 30 gol fatti e solo un settimo posto.
Quindi qui il paragone con Gila ci potrebbe stare se non ci sta tutto.
Ma andiamo avanti. L’esperienza a Nizza di Vieira non si può definire negativa. In due anni e mezzo la squadra gioca bene e trova la qualificazione europea, ma ha dovuto affrontare cambi di proprietà e strategia nell’area tecnica. Il tutto influisce sul lavoro di Vieira, che viene esonerato dopo una sconfitta in Europa League contro il Leverkusen.
Poi va al Crystal Palace e la prima stagione al Palace è la migliore di Vieira allenatore. Il 4-3-3 che mette in piedi è una delle squadre più fastidiose da affrontare, intensa palla al piede e solida dietro.
Dopo 3 stagioni in Europa possiamo farci un’idea migliore delle capacità di Vieira come allenatore, ma anche dei suoi limiti che si sono visti in ogni squadra che ha allenato. Se Vieira si è dimostrato in grado di innestare una filosofia di gioco spesso solida, ha poi dovuto fare i conti una sterilità offensiva che ha mostrato il suo lato riluttante nel mettere in discussione il sistema di gioco. Quando ha proposto per un paio di partite la difesa a 3, è più sembrata una scelta presa dal panico più che dal cercare soluzioni concrete. Vieira ha scelto un percorso ambizioso per diventare un grande allenatore, smarcandosi da quell’idea di calcio tutta ruvida e fisica che lo hanno reso un centrocampista generazionale. Ha fatto vedere molte cose interessanti e gode di profondo rispetto e reverenza da parte di tutti nel mondo sportivo. Per ora ha scelto squadre con gruppi giovane da far crescere, e pregi e difetti sono da copiare e incollare per ciascuna delle sue esperienze.
Di sicuro sta scoprendo la difficoltà di essere un allenatore. Ospite di Gary Neville, Jamie Carragher, Roy Keane e Ian Wright mentre parlava dei suoi esoneri ha detto «A volte la politica fa parte del gioco. Faccio fatica a comprendere come vengono prese determinate decisioni dai dirigenti» E già qui per la testa che ho ti do 10. E vedrai a Genova col Genoa…
Per tutto questo contesto, a Genova Vieira trova la sfida più difficile della sua carriera da allenatore. Prende una squadra in corsa per la prima volta e non è una squadra con poche pretese di classifica come il Crystal Palace; una squadra con un gruppo di giovani talentuosi da valorizzare. Troverà una squadra confusa, spaventata e con mezzi limitati. Non può permettersi di pensare al lungo periodo ma deve trovare il modo di salvarsi.
Il Genoa non è costruito per la difesa a 4. E se scegliesse di usarla ha molta più scelta sugli esterni tra i giocatori difensivi che quelli offensivi.Tra Sabelli, Zanoli e Martin, nessuno ha nelle corde un ruolo da esterno alto in un 4-2-3-1 o 4-3-3. E anche tra i giocatori offensivi dovrebbe inventarsi qualcosa.
Ora, scusate la lunghezza ma erano secondo me passaggi importanti per spiegare cosa voglio dire.
Vieira ha in testa e come modo di giocare il 4-3-3 quindi modulo offensivo ma, NON ha gli uomini adatti.
Cosa sta facendo secondo me, sta cercando di intanto incominciare a mettere in testa alla squadra quel tipo di modulo e soprattutto un certo tipo di mentalità offensiva, che l’ottimo Gila per me non aveva, pur sapendo che i giocatori adatti non li ha.
Anche perchè tre anni con Gila secondo me, hanno inculcato nelle loro teste un certo tipo di atteggiamento, difficile da eliminare.
Concludendo, menare il belino con Vieira e a Vieira è proprio roba da “genoani”.
E da giornalisti genovesi.
Il nostro Mister ha in testa un atteggiamento offensivo, Gila lo ha mai avuto, almeno fino ad oggi.
Quindi semmai il nostro Mister lo si giudichi quando avrà a disposizione giocatori adatti al suo modo di giocare.
E sempre secondo me, questi giocatori, magari non subito, arriveranno.
Quindi i genoani di cui sopra, dovranno trovare altri argomenti e pretesti per “stare bene” e a posto con la propria coscienza.
E sono sicuro che li troveranno. Belin se li troveranno, purtroppo.
SEMPRE Alè Genoa e Forza Patrick.
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